Quando la gif è advertising
Condividere una gif sui social: lo abbiamo fatto tutti. È divertente, rende il post o il commento più espressivo, brillante. Le gif stanno certamente cambiando il modo in cui ci esprimiamo, in un’evoluzione che afferma quanto il video breve stia diventando sempre più forte – pensiamo alle Instagram Stories, a Snapchat, Musically o allo stesso Facebook.
Quello a cui forse non avevamo pensato è che le gif che abbiamo condiviso potrebbero essere pubblicità. Sono già tantissimi i brand che utilizzano le gif come annunci creativi – Pepsi, Amazon, Converse – per citarne alcuni. Ecco alcuni esempi.
Li avreste condivisi? Avete notato che si tratta di AD? Se il contenuto è ben fatto, la risposta alla seconda domanda dovrebbe essere no.
Quando la gif è advertising: la svolta del content
A livello di concept, la svolta è proprio quella di dimenticare i loghi enormi e strutturare la gif come “Un modo per aiutare i consumatori ad esprimersi con video divertenti che si prestano maggiormente alla condivisione rispetto ad un annuncio tradizionale”, afferma Quynh Mai, founder del digital shop Moving Image and Content in un’intervista. “Le GIF sono un modo economico per i consumatori di esprimere i loro stati d’animo; i brand intelligenti stanno creando GIF come utilità a tale scopo, rendendo queste espressioni personali condivisibili e non solo un video di sei secondi”.
In un contesto in cui il consumatore è sempre più “cieco” alla pubblicità tradizionale, la gif diventa uno strumento creativo di content ed è anche più economico: produrre una gif è certamente meno costoso di un video e si presta naturalmente alla condivisione sui social.
Alex Chung, CEO di Giphy, scommette che questo sarà il futuro dell’advertising.