È stata la vera a notizia-sorpresa di Facebook F8 2018, la conferenza annuale degli sviluppatori: Facebook sta lavorando al lancio di Dating, il nuovo servizio dedicato agli appuntamenti, che tanto richiama alla mente Tinder. Il quale, nel frattempo, ha già perso il 20% a Wall Street.
“Uno strumento pensato per costruire relazioni reali a lungo termine, non semplici agganci fini a sè stessi”
avrebbe dichiarato Mark Zuckerberg presentandolo…
Ma come funzionerà esattamente Facebook Dating?
1. Due profili differenti: quello standard e quello per gli appuntamenti
La prima notizia è che, per accedere a Facebook Dating, si dovrà creare un nuovo profilo.
Il servizio è pensato per collegare persone che non siano già in contatto su Facebook – quindi, chi già fa parte della nostra cerchia di amici, non avrà la possibilità di vedere il nuovo profilo Facebook Dating.
Chi attiva Facebook Dating, può essere contattato da altri utenti che hanno attivato Facebook Dating; al contrario, resta tutto invariato per chi si ferma alla versione “classica” di Facebook.
2. Chat separate
Anche le chat funzioneranno separatamente: la chat di Dating non è collegata a quella di Facebook né a quella di Whatsapp. E non si potranno inviare foto o video, ma solo testo: questo per disincentivare lo scambio di contenuti “non consoni”.
3. Il matching: avere qualcosa in comune
Il matching verrà calcolato sulla base di interessi comuni: per esempio, se un utente partecipa ad un evento, viene “sbloccata” la possibilità di vedere gli altri partecipanti.
4. Un servizio ADV free
Almeno nella prima fase, non sono previste inserzioni pubblicitarie a inquinare il nuovo servizio di incontri online. Né i dati forniti verranno utilizzati per veicolare prodotti di proprietà di Facebook.
Interessante? Sicuramente sì, specialmente per i single, che non dovranno attendere ancora molto per testare questo nuovo servizio: già nei prossimi mesi dovrebbero iniziare i test.
Dall’altro lato, il fatto che questa nuova funzionalità miri a tutelare al massimo la riservatezza e la privacy – specie in seguito al recente scandalo di Cambridge Analytica – fa già parecchio discutere…
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