In che modo i Paesi europei stanno affrontando la crisi energetica?
Alcuni governi europei hanno implementato politiche e pacchetti di sostegno finanziario per consentire ai consumatori di superare un lungo inverno di malcontento, ma tutto questo è sufficiente per offrire sicurezza a lungo termine contro la volatilità dei mercati energetici e l’aumento dei prezzi dell’energia?
I fatti
1 L’Europa dipende ancora dai combustibili fossili.
I Paesi europei dipendono fortemente dagli esportatori di combustibili fossili per il loro approvvigionamento energetico (il gas rappresenta il 32% del consumo energetico finale delle famiglie e l’UE fa affidamento sulle importazioni rispettivamente per il 96% e l’89% della sua fornitura di petrolio greggio e gas naturale).
Tale dipendenza ci rende vulnerabili alle fluttuazioni dei prezzi dell’elettricità.
2 Vi è una crescente povertà energetica in tutta Europa.
Nel Regno Unito, l’aumento dei prezzi dell’energia è destinato a trascinare circa 2 milioni di famiglie in più verso la povertà energetica, portando il totale a 6 milioni, il livello più alto di povertà energetica in oltre 25 anni.
Quello che sta accadendo in Gran Bretagna si sta diffondendo in tutto il continente.
E molti sanno che non doveva andare così.
3 Ma, di fatto, gli europei sostengono progetti eolici e solari gestiti a livello locale.
In tutta Europa, l’86% dei partecipanti a un recente sondaggio (10.000+) della Fondazione europea per il clima ha affermato che sosterrebbe nuovi progetti eolici e solari vicino al luogo in cui vivono.
Hanno anche espresso un forte interesse ad entrare a far parte di una cooperativa energetica locale e hanno sostenuto le misure del governo volte ad accelerare l’introduzione dell’energia eolica e solare.
“Mentre l’Europa si accinge ad affrontare i mesi più freddi dell’anno, le aziende e le famiglie devono fare i conti con i prezzi del gas che sono più che quadruplicati rispetto a quelli dello scorso anno.
È una realtà destinata a ripetersi all’infinito se i leader europei non mettono fine alla loro dipendenza dai combustibili fossili.”
Laurence Tubiana sul FT – Gennaio 2022