Benvenuto BitClout! Un nuovo social network che si propone come la piattaforma per speculare sui creator, ovvero altri esseri umani, che diventano veri titoli di borsa su cui investire. Transazioni, ovviamente, rese possibili attraverso una criptovaluta, il BitClout, comodamente acquistabili in Bitcoin
Premessa: ultimamente si è parlato sempre più spesso di Criptovalute (la più famosa il BitCoin) e NFT: Non-fungible token. Ma come funzionano?
Una criptovaluta è una moneta digitale che basa il suo valore e la sua autenticità sulla blockchain.
È un bene trasferibile, esattamente come una moneta standard, che basa il suo valore sulle transizioni certificate dalla blockchain rendendola autonoma dai sistemi bancari tradizionali.
I non-fungible token (NFT) si basano anch’essi sulla tecnologia blockchain ma, al contrario, la utilizzano per garantirne l’autenticità e soprattutto l’unicità.
Grazie a questa unicità, garantita dalla blockchain, negli ultimi anni sono stati utilizzati per certificare le opere d’arte digitali e vediamo come, negli ultimi mesi, l’interesse in questo ambito sia crescendo esponenzialmente portando a fatti straordinari – o aberrazioni a seconda dei punti di vista – come l’asta di opere di Beeple da parte di Christiie’s.
In questa nuova wave nasce BitClout.
Che cos’è BitClout e come funziona?
BitClout è un nuovo Social Network che quantifica il valore di persone celebri, locali e globali, in criptovaluta e permette di investire su di esse.
Per partecipare gli utenti devono garantirsi la moneta ufficiale, i token Bitclout, pagandola in Bitcoin e iniziare ad investire.
I token BitClout, legati alle celebrità, perdono o assumono valore in base alla reputazione sociale della persona “in vendita”: il prezzo sale quando molti utenti comprano e scende quando molti altri vendono.
Di conseguenza, le persone che credono nel potenziale di qualcuno possono acquistare la loro moneta e guadagnare nel momento in cui la popolarità di quella persona salirà.
La piattaforma trasforma, sostanzialmente, persone reali in un asset economico.
La persona e la sua reputazione divengono entità suscettibili di valutazione economica, ovvero merce che può essere venduta e comprata.
BitClout afferma: “ogni profilo sulla piattaforma ottiene la propria moneta che chiunque può acquistare e vendere”.
Lo scopo della piattaforma sembra essere, quindi, la possibilità offerta alle persone di monetizzare la propria presenza e la propria influenza.
Chi possiede un profilo su BitClout?
BitClout sembra sfruttare profili estratti da Twitter senza, necessariamente, che l’utente si sia registrato alla piattaforma.
Sono molte le celebrities e i vip presenti su BitClout, con o senza il loro consenso.
Ad esempio, troviamo personalità di spicco come Kim Kardashian o Elon Musk.
La policy del social prevede che un profilo BitClout possa esistere anche senza l’approvazione dell’individuo reale ed essendo creato per lui a suo nome.
La persona reale associata al profilo ha come unica arma per tutelarsi la possibilità di rivendicare la proprietà del proprio account, twittando la propria BitClout public key: così facendo, può ottenere una parte del profitto generato fino a quel momento e l’accesso ai propri dati sulla piattaforma.
Un social network controverso
BitClout rappresenta pertanto l’anello di congiunzione tra i social e il mondo delle criptovalute.
Uno dei fondatori afferma, infatti, che BitClout offre un nuovo modo per monetizzare un pubblico social.
Il risultato è una vera e propria borsa, condizionata dalla percezione intorno alle celebrità.
La differenza rispetto ad altri social network esistenti è che su BitClout l’investimento viene fatto sul creator, non sui suoi contenuti pubblicati.
Non sono i contenuti ad avere un valore monetario, ma la singola persona e la reputazione che gli viene riconosciuta.
È chiaro che creare una borsa basata sul valore della persona porta con se numerosissimi dubbi etici.
A quali conseguenze può portare, nel mondo reale, la speculazione su un “titolo”?
Diciamo che non ci vuole molta immaginazione per prospettarci uno scenario alla Black Mirror dove un perfetto sconosciuto potrebbe danneggiare un Vip nel mondo reale, per vedere il suo titolo salire o scendere.
La domanda da porsi, quindi, è questa: prima di arrivare a questo scenario e vedere l’ennesima bolla esplodere, non sarebbe il caso di iniziare a parlare di regolamentazione di NFT e cripto-valute?
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