Le 4 C del contenuto ai tempi di una pandemia globale.
Che le aziende debbano essere in grado di spostare sempre più il focus comunicativo dalla propria prospettiva a quella del cliente non è un mistero. Oggi è una necessità più che mai urgente.
Era il lontano 1993 quando Robert F. Lauterborn affiancò alle 4P (in seguito diventate 7) di McCarthy, 4 nuove leve del marketing mix, ovvero le 4C:
- Customer Value: il valore del prodotto concepito dal consumatore.
- Customer Costs: il prezzo che il consumatore è disposto a pagare, rimanendo soddisfatto anche dal punto di vista finanziario.
- Customer Convenience: la scelta delle modalità distributive più convenienti plasmata sulle esigenze del consumatore.
- Customer Communication: Comunicazione orientata al consumatore. Non pubblicità o merchandising autoreferenziali, ma una concezione semanticamente più ampia volta alla costruzione di un brand, di un nome e di un legame duraturo con il cliente.
E ora? Come possiamo tradurre queste teorie nel 2021, con il Covid che ancora imperversa a livello globale?
Anche se la pandemia dovesse risolversi entro il 2022, le ripercussioni si faranno sentire per gli anni a venire. Per tale ragione i Brand devono essere in grado di adattare il proprio tone of voice a quello del proprio pubblico.
Dalle analisi del sentiment effettuate in ogni parte del mondo, il tono della conversazione del prossimo anno sarà determinato da quelle che Talkwalker – nel proprio report annuale “Social Media Trends 2021” – chiama le 4 C del contenuto relativo al COVID-19.
- Community : i clienti assurgono più che mai a ruolo di comunità, di gruppo da intrattenere, al quale fornire supporto, distrazione, vicinanza, servizi utili… sempre più si dovrà investire in community management, social listening, sentiment analysis e in persone in grado di declinare il tono di voce di un brand in tal senso.
- Contactless: la mancanza di contatto deve essere sfruttata per implementare tutto ciò che agevola il cliente nel fruire dei nostri servizi. Pagamenti sui social, consegne senza contatto, take away, conversational marketing,… Questo è il momento in cui ogni azienda è chiamata a inventare, creare e ideare sistemi di vendita che saranno un tesoro prezioso anche se nel prossimo futuro.
- Cleanliness: mai sottovalutare la necessità di rassicurazioni da parte del propri clienti. La pulizia, la sanificazione e la sicurezza sono pilastri delle nuove ricerche degli utenti online. Manifestare la propria aderenza alle misure e mostrare ciò che si è messo in campo in tal senso, possono essere buoni esempi di comunicazione.
- Compassion: compassione, condivisione, supporto a cause sociali. Questo è ciò che i clienti desiderano vedere oggi. Secondo le ultime ricerche di Sprout Social, 9 clienti su 10 sono disposti – in caso di esperienza negativa – a dare una seconda occasione a Brand che reputano trasparenti e socialmente impegnati, il 66% degli stessi crede inoltre che oggi le aziende debbano prendere posizione, poichè in grado di aiutare i grandi cambiamenti sociali.
Via, dunque, all’analisi continua e costante della pandemia, della società, dei cambiamenti legislativi. Attenzione a non farsi guidare dai trend senza saperli modulare adeguandoli al proprio tono di voce, rispettando la propria brand identity, adattandola senza stravolgerla o, peggio, risultare finti.
Il nostro consiglio?
Affidatevi a dei professionisti.
E indossate sempre la mascherina!